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Brescia,

Una storia che rasenta il ridicolo

Questo blog nasce dall'esperienza processuale penale di mio padre, Giuseppe Traversa, il quale, per vedersi riconosciuta la sua piena innocenza, ha dovuto attendere ben sei (sic!) anni, a causa dell'azione dirompente di due magistrati, un giudice ed un pubblico ministero.

Questi hanno superficialmente o forse volutamente trascurato di esaminare una specifica legge sui rimborsi dei crediti di IVA (iura novit curia: facinus indignum!)

Se invece l'avessero almeno letta senza bisogno nemmeno di approfondirla piu' di tanto e senza tante complicazioni, e senza bisogno della presenza di un avvocato difensore, avrebbero sicuramente archiviato la causa penale in due o tre settimane, destituendo di qualsiasi fondamento le rivelazioni di un pentito, il quale ha sostenuto falsamente di aver dato una somma a mio padre per comprare i suoi favori, all'unico scopo di essere scarcerato e messo agli arresti domiciliari.

Ed infatti nel corso dell'intero processo, come evidenziato dalla sentenza della Corte dei Conti, che ha assolto pienamente mio padre,  in questo blog visibile e leggibile, e' emerso che il Dott. Giuseppe Traversa, non solo non ha mai ricevuto soldi dal piu' volte menzionato Marco Brogiato, il pentito, il quale ha successivamente parlato di una promessa di un premio futuro in caso di accettazione della partecipazione all'evento corruttivo, non solo le dichiarazioni di quest'ultimo hanno avuto come oggetto il rimborso di crediti inesistenti, accertabili per ipotesi, in un periodo successivo di un anno, il 1992, sicuramente diverso dal 1991, anno in cui il Dott. Giuseppe Traversa ha apposto il suo visto sui rimborsi (ottobre 1991), per cui esiste un paragdimatico sfasamento temporale tra pretesa del fatto denunciato, e attivita' di riferimento potenzialmente oggetto di reato, da parte del Dott. Giuseppe Traversa.

Ma anche ammettendo la coincidenza temporale fra pactum sceleris ed operam rei committendi, rimane sempre che non sia sostenibile la responsabilita' per dolo o colpa grave in capo al predetto per omissione di doveri di ufficio, in quanto il visto e' stato apposto da quest'ultimo attraverso l'applicazione pedissequa delle procedure previste da una legge ben specifica, e dovendosi persino tener conto che l'accertamento dell'inesistenza dei crediti vantati, se non poteva essere compiuto dagli stessi impiegati dell'ufficio IVA, men che meno avrebbe potuto essere compiuto dal Dott. Giuseppe Traversa, data la necessaria superficialita' di tali incombenze.

Per cui abbiamo la contemporaneita' di piu' argomenti assolutori, che avrebbero dovuto portare all'archiviazione del caso in 2 o 3 settimane, a favore del Dott. Giuseppe Traversa, dei quali due di fatto, e cio' la presunta accettazione della promessa, invece di una datio, non dimostrabile di per se stessa, e lo sfasamento temporale fra il patto preteso e l'azione richiesta di trattamento corruttivo, da un lato, e dall'altro, di diritto, la procedura messa in atto dall'alto funzionario Dott. Giuseppe Traversa.

Aggiungendo un'ulteriore argomentazione di fatto, secondo la quale, oltre a non essere state trovate somme in contanti presso l'abitazione e gli uffici del Dott. Giuseppe Traversa, tutte le proprieta' mobiliari ed immobiliari del medesimo sono state tutte acquistate con i proventi, consistenti in remunerazioni stipendiali dello Stato, come accertate sul suo conto corrente bancario, avendo egli certamente un alto livello di vita, ma commisurato al suo elevato stipendio di dirigente di primo grado dell'Amministrazione finanziaria.

Ovviamente, considerato che ci sono ancora degli asini recalcitranti che vanno dicendo peste e corna della mia famiglia e di mio padre, capiranno che se continuano nella loro azione denigratoria, non mi restera' altro che procedere con denunce per calunnia e diffamazione.