Cause che possono nuocere alla ricevibilita’ dei tuoi messaggi
Si puo’ dire che siano almeno tre le destinazioni dei tuoi messaggi e-mail.
La prima e’ la casella di posta elettronica del destinatario, e cio’ dovrebbe essere l’ipotesi normale, quando tutto va bene, ma non e’ sempre cosi’.
L’altra destinazione e’ la casella dello spam, e questo puo’ dare luogo a problemi nel senso che non puoi sempre e continuamente costringere i destinatari a controllare le sempre mutanti regole adottate dai servizi di e-mail marketing.
Il resto dei messaggi si perde, non si sa come ne’ dove, nello spazio cibernetico a causa della fluidita’ delle comunicazioni elettroniche.
E cio’ e’ confermato da recenti statistiche che hanno accertato che almeno il 16% dei messaggi e-mail va perso, nel senso che se non si trova sul server, se non ha raggiunto la casella del destinatario, se non e’ nella sua casella dello spam e se non e’ stato respinto al mittente, da qualche parte dovra’ pur essere andato, ma non si sa dove…
Altre ragioni che possono inficiare una campagna di e-mail marketing sono i messaggi respinti al mittente per hard o soft bounces, per motivi quali cause connesse a malfunzionamenti del numero IP, inserimento di url errati nel messaggio, blocchi dovuti a contenuti del corpo e dell’oggetto del messaggio che fanno reagire software, come, ad esempio, Spam Assassin, oppure invio ad indirizzi inesistenti.
La prima cosa che bisogna verificare ai fini dell’efficacia delle proprie campagne di e-mail marketing e’ di esaminare la media delle email che arrivano a destinazione o deliverability, termine inglese che non trova un corrispettivo italiano diretto.
Una volta che si sia finalmente inteso che cosa sia la deliverability, altro argomento da approfondire e’ che i messaggi inviati non vadano automaticamente nella casella dello spam, ma che si dirigano direttamente nella casella di posta elettronica del destinatario.
Ci sono molti strumenti che ti possono aiutare ad incrementare la deliverability dei tuoi messaggi nelle caselle dei destinatari ed a testare che cio’ avvenga in concreto.
In primo luogo accertati che le impostazioni del tuo server di invio siano corrette, ad esempio, impostando il tuo record SPF.
Ecco come Google chiarisce la necessita’ di creare un record SPF.
Ti consigliamo di creare un record Sender Policy Framework (SPF) per il tuo dominio.
Un record SPF è un tipo di record Domain Name Service (DNS) che identifica i server di posta autorizzati a inviare email per conto del tuo dominio.
Lo scopo di un record SPF è impedire agli spammer di inviare al tuo dominio messaggi con indirizzi del mittente falsificati.
I destinatari possono fare riferimento al record SPF per determinare se un messaggio che sembra provenire dal tuo dominio proviene da un server di posta autorizzato.
Ad esempio, supponiamo che il tuo dominio example.com utilizzi Gmail. Puoi creare un record SPF che identifica i server di posta Google Apps come server di posta autorizzati per il tuo dominio.
Quando il server di posta di un destinatario riceve un messaggio da utente@example.com, può controllare il record SPF relativo a example.com per determinare se si tratta di un messaggio valido.
Se il messaggio proviene da un server diverso dai server di posta Google Apps elencati nel record SPF, il server di posta del destinatario può considerarlo spam e quindi rifiutarlo.
Se il tuo dominio non ha un record SPF, alcuni domini dei destinatari potrebbero rifiutare i messaggi dei tuoi utenti perché non è possibile confermare che i messaggi provengono da un server di posta autorizzato.
Fine report da Google
Continuando sull’oggetto del discorso, potrebbe accadere che stai utilizzando un servizio di e-mail marketing di terzi (come a d esempio i fornitori di servizi a canone periodico).
Tuttavia in quest’ ultimo caso hai dei limiti ben precisi sulla quantita’ di dati a cui puoi avere accesso e si puo’ dire che non hai alcun controllo sulle impostazioni per poter incrementare la tua deliverability.
In secondo luogo dovresti fare dei test con Spam Assassin o programmi simili.
Considera innanzitutto che i criteri euristici di scansione dei termini utilizzati nell’oggetto o nel corpo di un messaggio, ai fini dell’attribuzione del punteggio di spam, variano in funzione degli algoritmi utilizzati da ciascun programma che operi come Spam Assassin, quindi non puoi avere la certezza che, se un messaggio rispetti il punteggio dato da quel software, lo stesso messaggio possa essere considerato analogamente da altri software.
Tutt’al piu’ potrai impostare una stima per difetto, rispetto ai criteri di Spam Assassin, per avere almeno un minimo di tranquillita’ riguardo alla tua deliverability e non subire il blocco completo in relazione ai contenuti del tuo messaggio, anche se eventualmente potrebbe succedere che il messaggio possa finire nella casella dello spam del destinatario.
Dovrai controllare il tuo numero IP, e verificare che non sia finito in nessuna black list.
Naturalmente se utilizzi un servizio di email di terzi non potrai testare tutti gli IP utilizzati ma potrai sicuramente inviare un messaggio e-mail di test a te stesso e verificare il numero IP utilizzato in concreto, ricavandolo dalle informazioni relative al messaggio stesso.
Inoltre dovrai controllare che gli url inseriti nel corpo del messaggio non siano in una black list.
Se tutte queste condizioni saranno soddisfatte, potrai giungere ad isolare effettivamente il problema della tua deliverability nel contesto del tuo messaggio e nel tuo marketing.
Percio’ a questo punto puoi considerare altri strumenti per testare eventuali ostacoli alla deliverability.
Assicurati quindi che ti stai attivando con efficacia alla rimozione delle cause di lamentela da parte di tuoi iscritti.
Gli iscritti che cliccano sul pulsante “Lo considero spammatore”, o termini simili, nei loro programmi di posta elettronica, ti hanno chiaramente indicato che essi non vogliono i tuoi messaggi, e dovrai rimuoverli immediatamente.
Devi essere molto esaustivo e chiaro in merito a quello che il tuo iscritto ricevera’ una volta che ti avra’ inviato il suo nome ed il suo indirizzo e-mail.
Non credere ad ogni costo che sarai inteso alla lettera quando chiederai al visitatore di inserire i suoi dati in cambio di un omaggio.
Cio’ potrebbe essere banale per te, ma non per molti navigatori.
Cerca di essere semplice e preciso sul genere di e-mail che i tuoi iscritti riceveranno e riguardo alla frequenza dei tuoi invii.
Se la tua frequenza e’ soggetta a variazioni, sarebbe molto meglio specificarlo.
Tieni pulita la tua lista con regolarita’.
Quando un messaggio non raggiunge il destinatario e ritorna indietro perche’ l’indirizzo e’ respinto dal server del destinatario, come, ad esempio, nel caso di utente non esistente o dominio non esistente (cd. hard bounce), rimuovilo immediatamente dalla tua lista.
Se invece il messaggio ritorna indietro per qualsiasi altra ragione, ad esempio, l’utente ha superato la quota di archivio email, oppure il server del destinatario non e’ momentaneamente disponibile (cd. soft bounce) lascia che il tuo sistema accerti che il messaggio sia stato respinto per almeno 3 volte, in un periodo di tempo relativamente breve in rapporto alla tua frequenza di invio, dopodiche’ rimuovilo dalla lista.
Il tuo sistema dovrebbe essere in grado di distinguere tra soft bounce e hard bounce: i software autoresponder professionali svolgono questo compito senza problemi, tenendo pulita la tua lista automaticamente.
Non ricontattare mai coloro che si sono cancellati!
Se offri un omaggio in cambio dell’iscrizione del navigatore, comunque e’ buona norma chiedere la conferma dell’iscrizione con il doppio opt-in.
Diversamente e cioe’ solo con il singolo opt-in, sarai destinato a ricevere numerosissime iscrizioni con falsi indirizzi, da parte di persone che ritengono che l’omaggio pervenga loro immediatamente dopo l’iscrizione, invece di riceverlo con un messaggio inviato all’indirizzo e-mail inserito da loro nel modulo di iscrizione.
Senza contare che da un lato alcuni di quegli indirizzi potrebbero anche funzionare, mentre dall’altro otterresti un maggior numero di indirizzi non riceventi, e cio’ presso qualsiasi server utilizzato, con il risultato che potresti anche essere considerato in odore di spam da qualsiasi server che ospiti quei falsi account.
Infatti un’alta percentuale di email respinte da un servizio di fornitura di internet o di spazio web puo’ portare al blocco del tuo account o del tuo dominio, danneggiando la reputazione del tuo numero ip presso numerosi servizi.
Fai un backup delle tue liste almeno settimanalmente o tutt’al piu’ bisettimanalmente e tieni la copia del backup sul tuo hard disk e su di un supporto magnetico esterno.
Non cercare di nascondere il link di cancellazione dalla tua lista inserendo piu’ righe vuote tra il corpo del tuo messaggio e tale link.
Non solo questo potrebbe infastidire chi volesse cancellarsi, ma molti servizi di hosting potrebbero intendere cio’ come un indizio di pratiche non corrette, e considerarlo a tuo sfavore nel caso di eventuali lamentele per spam.
Assicurati che il server che stai utilizzando abbia capacita’ sufficiente, durante l’invio, per ricevere i messaggi respinti al mittente, proprio nel momento in cui avvenga il rigetto, e per processare le cancellazioni proprio nel momento in cui stai procedendo all’invio di messaggi e-mail.
Se tu dovessi rendere difficili tali operazioni, con l’utilizzo forzato del tuo server in invio, potresti avere non pochi problemi, sia per lamentele da parte di utenti, la cui cancellazione non sia andata abuon fine, sia da parte dei server di ricezione che potrebbero bloccare il i tuoi account, dominio ed ip.
Ugualmente dovrai essere adempiente e preciso riguardo alle attese dei tuoi iscritti, quando ti chiederanno di fermare i tuoi invii.
Utilizza gli strumenti di split test per testare copywrite che possano avere un maggiore successo rispetto ad altri.
Nel tuo account di posta elettronica, inserisci, nel campo assegnato alle risposte, un indirizzo e-mail diverso dall’indirizzo principale: in questo modo avrai maggiori possibilita’ di essere considerato positivamente da molti fornitori di servizi on-line.
Percio’ devi esaminare piu’ voci per incrementare la tua deliverability, verificare che i tuoi messaggi finiscano nella casella di posta elettronica del destinatario e non nella casella spam e dovrai testare diversi elementi per cercare di isolare il problema.