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Brescia,

sabato 10 aprile 2021

Capitolo IV - Seconda lezione. La squeeze page

La squeeze page, ovvero pagina spremi nomi, e’ una landing page un po’ speciale, che ha la funzione principale di spremere o di catturare nomi ed indirizzi dei visitatori per incrementare la tua lista, sviluppare il tuo business ed il tuo successo on line.

Tecnicamente una squeeze page puo’ essere costruita come una semplice pagina in codice html.

In determinate ipotesi, che ti mostrero’ a breve, avere una squeeze page rappresentava un must per un sito web perche’ ti consentiva di avere un approccio piu’ diretto con i tuoi visitatori, ma soprattutto con i clienti che avessero appena acquistato per la prima volta da te.

E dove essa fosse necessaria, la sua mancanza poteva causare la breve durata di un business on-line perche’ privo di entrate o di successo!

Ma per farti capire meglio cio’ di cui ti sto parlando, faro’ ricorso al confronto con una semplice landing page di vendita di un prodotto.

Come saprai, di solito un visitatore entra in un sito per ottenere informazioni e non per acquistare.

Quindi, quando un visitatore entra in un sito, anche se non acquista subito uno o piu’ prodotti, tuttavia, potrebbe lasciare i suoi dati in cambio di un omaggio, iscrivendosi alla tua lista, per ricevere anche promozioni e novita’.

In seguito, attraverso piu’ messaggi in follow-up, potrai cercare di vendergli uno o piu’ prodotti per trasformarlo in un cliente e poi, eventualmente in un nuovo cliente fidelizzato.

In questa classica ipotesi abbiamo una landing page che vende uno o piu’ prodotti e/o servizi e che contiene un modulo di iscrizione, per l’inserimento dei dati del visitatore in cambio di un omaggio.

Questa pagina rappresenta lo strumento per riuscire a contattare piu’ volte coloro che non hanno acquistato alla loro prima visita.

Diversamente, quando la landing page viene creata esclusivamente per ottenere nome ed indirizzo e-mail di un visitatore, per farne un iscritto alla tua lista, in cambio di un omaggio, e non per offrire un prodotto in vendita, ma presentando solo la soluzione gratuita, con cui e’ possibile risolvere un problema, oppure nel caso in cui si vogliano ottenere i dati di un nuovo cliente che abbia appena acquistato o che sia in procinto di acquistare, la landing page avrebbe dovuto assumere una connotazione ben precisa: quella di una squeeze page.

Ma qual'e' il problema che si voleva affrontare?

Che necessita' si aveva di creare una squeeze page, per ottenere i dati di un potenziale acquirente, prima che si accingesse ad acquistare, oppure prima che potesse accedere al modulo d'ordine, o addirittura prima che potesse scaricare il prodotto acquistato, obbligandolo ad iscriversi alla tua lista?

Per rispondere a queste domande dobbiamo mettere l'accento sulle funzioni proprie di ciascuna dei due tipi di pagine e poi fare riferimento, come vedremo alla fine di questo articolo, alle norme vigenti.

Quindi la funzione principale di una landing page e’ quella di vendere un prodotto, anche se poi, grazie all’omaggio, sara’ piu’ facile ottenere l’iscrizione al tuo autoresponder/lista.

In una squeeze page le cose cambiano notevolmente perche’ la funzione principale di una squeeze page non e’ tanto quella di vendere, ma soprattutto quella di ottenere i dati dell’acquirente, come nome ed indirizzo e-mail, nel caso in cui egli acquisti per la prima volta.

E qui introduco il tema che ci interessa direttamente in relazione alla necessita’ di utilizzare una squeeze page.

Infatti l’espediente della squeeze page e’ stato utilizzato proprio perche’ in Italia, ed in Europa, erano in vigore delle norme a tutela della privacy, secondo le quali il fatto che un utente avesse acquistato un prodotto non implicava assolutamente che il medesimo avesse concesso il consenso all’invio di nuove offerte e promozioni relative ad altri prodotti.

Invece negli Stati Uniti d’America, nello Spam Act, vige una regola diametralmente opposta, secondo la quale l’acquisto di un prodotto comporta necessariamente anche l’acquisizione del consenso all’invio di e-mail promozionali al nuovo cliente.

Naturalmente i corollari di simili normative sono che una ditta statunitense che vuole vendere in Europa dovra’ adeguarsi alle normative europee, mentre un’azienda europea che vorra’ vendere negli USA avra’ piu’ possibilita’ di manovra e maggiori chance di vendita.

Immaginiamo che in Italia il target di una specifica azienda acceda ad un elenco di siti di una pagina di Google, e clicchi su di un link, convinto di entrare subilto in un sito che vende il prodotto che stava cercando, ma al suo posto si apra una classica squeeze page, e quindi non incontri subito il prodotto che stava cercando.

E cosa potrebbe rappresentare questa squeeze page?

Un esempio di squeeze page

La pagina che contiene un semplice modulo di iscrizione e’ una tipica squeeze page, perche’ ha il solo scopo di ottenere l’iscrizione in cambio di un omaggio, cioe’ una prima ipotesi di cui ti illustro lo schema:



In esempio l’utente stava cercando un prodotto ed invece si trova di fronte una richiesta di iscrizione in cambio di un omaggio.

Eventualmente potra’ accadere di poter accedere alla pagina con il prodotto dopo essersi iscritto, oppure la semplice iscrizione potra’ portare all’automatico ricevimento di un follow-up di messaggi che ha lo scopo di vendere il prodotto medesimo.

Dal punto di vista delle reali intenzioni di acquistare del visitatore, poiche’ la squeeze page non ha altri contenuti, all’infuori del modulo di iscrizione, sicuramente la situazione non lo invoglia ad insistere per avere maggiori informazioni al fine di comprare, ma ben potra’ accontentarsi di iscriversi alla lista in cambio di un omaggio.

Pertanto se il visitatore fosse in cerca di informazioni, soprattutto gratuite e gli capitava di trovare nei motori di ricerca una pagina che contenesse delle argomentazioni molto coinvolgenti, ma che non avesse ancora il prodotto risolutore del suo problema al 100%, e che invitasse ad inserire i suoi dati in un modulo, come condizione per poter scaricare, ad esempio, un e-book in omaggio, che presentasse, di norma la soluzione generale al suo problema (con eventuali approfondimenti, offerti a pagamento con un follow-up di messaggi), oppure una prima meta’ dell’e-book che presentasse parzialmente la soluzione al suo problema (essendo destinata la seconda meta’ alla vendita, sempre previo follow-up), allora sarebbe giunto in una vera e propria squeeze page.

In realta’, nella prassi piu’ diffusa delle pagine web, la squeeze page era solo una pagina dove si richiedevano i dati del visitatore in cambio di un omaggio, rimandando la vendita vera e propria ai follow-up di messaggi successivi, proprio come quel primo esempio di squeeze page, il cui schema e’ il piu’ semplice in assoluto, e che non si differenzia molto dalla landing page, che qui riporto per comodita':

Ma ritorniamo al problema: la squeeze page era necessaria, in Italia, per aggirare le norme sulla privacy, introdotte dalla legge del gennaio 2004.

Queste, come gia' accennato, prevedevano che l'acquisto di un prodotto non consentisse l'invio di promozioni ed offerte commerciali via e-mail al nuovo cliente, se non in quanto quest'ultimo avesse dato il consenso al loro ricevimento.

Tuttavia, in seguito, nel 2016, con le norme del GDPR europeo si e' introdotta una vistosa eccezione a questo principio.

Infatti si e' previsto che, una volta conosciuti i dati dell'acquirente, come nome ed indirizzo e-mail, il venditore puo' tranquillamente inviare nuove offerte e promozioni via email, oppure anche tramite una pagina di ringraziamento per l'acquisto, contenente una nuova offerta di back-end, purche' i contenuti di queste promozioni attengano a prodotti simili a quelli venduti in precedenza allo stesso cliente.

In seguito a questa novella legislativa, e' pertanto venuta meno l'esigenza di creare una squeeze page specifica, come in tutte quelle ipotesi descritte da me nella tredicesima edizione del 2020 del presente corso, che ormai sono state eliminate.

Quindi non entrero' piu' nelle altre ipotesi di squeeze page perche' esse hanno ormai perso importanza.

Dopo aver introdotto nel presente capitolo, quali siano gli obiettivi dell'iscrizione attrverso modulo, nel prossimo Capitolo V parlero' degli obiettivi di una lista.

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